Speleo Club Ribaldone - Genova

Gruppo speleologico fondato nel 1970

31/12/2004: Capodanno alla Palestra di Borgio Verezzi

31/12/2004-01/01/2005 Notte di Capodanno alla Palestra di Borgio Verezzi.


30/12/2004 casa di Alessandro per organizzare il Capodanno.

Presenti: Alessandro Vernassa, Alessio Migliorero Andrea Gaggero e consorte, Chiara Migliorero , Riccardo Barbero, Roberto Foglietta (G.S. Ribaldone) Ilaria Cambiaso , Stefania Mantero (G.S.Martel)

Si inizia dalla lista della spesa, la serata prevede tutto alla brace e quindi ci si organizza tra carni, pesci e verdure. Ovviamente non manca la lista della spesa per organizzare anche il Gran Pampel. Ci si dividono i compiti: i ragazzi penseranno agli abbeveraggi, Chiara pensa alla spesa e Ilaria pensa all’organizzazione dell’occorrente tra tavoli, pentole, griglie e tutto quello che puo’ servire. Ci si vede l’indomani nel pomeriggio per la partenza, chi finisce di lavorare più tardi è esonerato dall’organizzazione.

31/12/2004
Presenti: troppa gente per poter ricordare tutti i nomi.
A Borgio Stefania P. ha già pensato di arredare il rifugio sistemando decine e decine (le ho contate, per l’esattezza erano 68) di candeline che formavano una scenografia suggestiva, i tavoli e i ripiani di appoggio sono stati sistemati a portata di mano e a debita distanza dal falo’.

Chiara aveva nel pomeriggio sapientemente preparato tutto alla lettera, con vera maestria di cucina considerando le condizioni di lavoro. Verso le 21.00 siamo quasi tutti presenti compreso un gruppo di Savona e si inizia a mettere al fuoco la cena ma soprattutto a stappare le prime bottiglie di vino. Dopo un paio di ore il tasso alcolico è già abbastanza sostenuto, e non ci rendiamo conto dell’ora, ma tra una bottiglia di rosso e uno spiedino si sta inevitabilmente avvicinando la mezzanotte. Decidiamo quindi di uscire dal riparo e dirigerci verso lo spiazzo antistante ad esso attrezzato con i tavoli dei pic nic per brindare sul panorama notturno di Borgio Verezzi al nuovo anno. Senza troppi festeggiamenti pirotecnici ci limitiamo a brindare e a scambiarci gli auguri anche perché qualcuno inizia già a barcollare decisamente troppo. Rientriamo quindi al riparo attorno al fuoco per organizzare il Gran Pampel.

Armati di calderone, frutta, vino bianco, chiodi di garofano, zucchero e IL rhum per eccellenza, Riccardo si accinge a caramellare lo zucchero sul fuoco, peccato che il colino sia troppo corto e ad ogni tentativo rischia di prendere fuoco non solo il colino ma anche il nostro Riccardo, mentre la riserva di Avana (rigorosamente 7 anni) viene piano piano prosciugata dall’ “aiutante” , sopperiamo aggiungendo un po’ di bacardi, tanto sversi come siamo mica se ne accorge nessuno!

Primo tentativo di Pampel decisamente lodevole, sia per quel che riguarda il sapore sia per l’alto contenuto di tasso alcolico. Anche se effettivamente nelle condizioni in cui eravamo non necessitavamo forse di altro carburante. However, con tutto cio’ il resoconto non puo’ essere più dettagliato di così perché i ricordi hanno subito notevoli scossoni e si sono creati buchi spazio temporali per cui dopo il Pampel è difficoltosi ricostruire lo svolgimento dei fatti e capire come si è passati da una trentina di persone a una decina. Vaghi ricordi di canzoni intorno al fuoco, salsicce arrostite a orari pressoché impossibili accompagnate sempre da generose dosi di vino e pampel (riserva inesauribile?), gente che si rifugia in tenda per poi uscirne tre nanosecondi dopo per non riuscire a prendere sonno, gente che dorme in tenda ma che non sappiamo ancor adesso come abbiano fatto per i cori e i bongos che suonavano (Ste, svelaci quale è stato il vostro segreto???)

Ore 05.00 Cori distanti che giungono dal posteggio con una voce famigliare….le nostre orecchie non ci credono e tantomeno i nostri occhi possono farlo, che sia proprio lei??? L’unica del Martel che mancava ancora: la Erika, che arriva zaino in spalla gongolante nella sua giacca a vento arancione cantando festosa dopo una notte di lavoro e dopo essersi sparata tre quarti d’ora di conversazione con il casellante…

Qualcuno inizia a vociferare di mettere gli imbraghi e iniziare ad armare la palestra, fortunatamente non viene accolta la proposta e passa in srdina…

Oramai albeggia e torniamo allo spiazzo dei tavoli a goderci la meraviglia che ci offre il panorama di Borgio Verezzi alle prime luci dell’alba. E dopo aver terminato anche l’ultimo sorso di Pampel alle nove e mezza del mattino cadiamo tutti in un sonno profondo fino alle prime ore del pomeriggio, orario in cui dopo colazione partiamo alla volta di Uscio, a casa della Ila per un’altra serata insieme e con la prospettiva per il giorno dopo di dover scrostare le teglie e le pentole della serata. Ma ne è valsa la pena….”SI” Un capodanno degno di nota, “SI” Una serata indimenticabile “SI” Un gruppo sempre più affiatato “NO” diciamo un’affiatata compagnia “SI” ;-)




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